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Razzismo sessuale: Di cosa si tratta?


Razzismo sessuale: Cosa è e perché è così dannoso?

La diffusione delle app di incontri ha messo in luce un problema che è sempre esistito anche nella comunità LGBT: il razzismo e i pregiudizi ad esso legati, che vanno a colpire anche la sfera delle relazioni interpersonali. Il termine “razzismo sessuale” va ad indicare un pregiudizio razziale che viene spesso camuffato come “preferenza”. Ma le preferenze hanno un motivo, specialmente se escludono od oggettivano un intero gruppo etnico: nella maggioranza di questi casi vi è un malcelato pregiudizio razzista, secondo cui a una categoria di persone vengono assegnate, tutte insieme, determinate caratteristiche stereotipate ritenute non appetibili. Questo può portare a due effetti: l’esclusione a priori (es. scrivere sulla propria bio di Grindr “no neri”, come si vede non poche volte) o la feticizzazione, che riduce la persona al proprio colore della pelle (es. essere attratti dai ragazzi neri perché si pensa siano particolarmente dominanti a letto, dare per scontato che i ragazzi est asiatici siano effemminati e remissivi). Questo è, per le persone LGBT non-bianche, un’ulteriore fonte di discriminazione, oltre a quella che già subiscono quotidianamente da una società razzista ed eteronormativa. Gli effetti sono presto detti: dismorfofobia, bassa autostima, mancanza di fiducia nel prossimo, maggiore probabilità di sviluppare ansia e depressione, come riportato dall’American Journal of Community Psychology. Riflettiamo, e facciamo attenzione a come ci poniamo nei confronti delle persone: evitiamo di far sì che i pregiudizi derivanti da secoli di razzismo sistemico vadano a intaccare il nostro amore e la nostra attrazione per gli altri.


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